LE INTERVISTE IMPOSSIBILI

Il Codice Stradivari: intervista a Sebastiano Ricci

 

Maestro Ricci, grazie per averci concesso questa intervista. Aldilà del commento sulla sua celebre attività di pittore di cui parleremo in altra sede, quello che ci interessa stasera è mettere in luce il suo incontro, recentemente avvenuto, con il celebre liutaio Antonio Stradivari. L’incontro è al centro di numerose speculazioni. Molti si chiedono cosa ne pensi di lui, come uomo e come artigiano.

Antonio Stradivari è senza dubbio un uomo di grande abilità. La sua maestria nella lavorazione del legno è ineguagliabile. Possiede una profonda conoscenza dei segreti della liuteria, tramandati di generazione in generazione. Ho avuto modo di osservare i suoi disegni, vere e proprie opere d'arte. La precisione e la cura dei dettagli sono impressionanti.

Si parla di un accordo particolare che vi lega a lui, un contratto per la costruzione di un'arpa…

Diciamo che è nato tutto da una sfida, una partita a carte con una posta in gioco molto alta. Desideravo un'arpa per una persona a me cara, una dama di cui non posso fare il nome. Stradivari, però, non era disposto a cedermene una già pronta.

Si dice che durante la partita abbia perso una somma ingente e che il contratto sia stato firmato in seguito a quella perdita. È vero?

La fortuna non è stata dalla sua parte quella notte. Quello che posso dire è che ho ottenuto ciò che desideravo: la promessa di un'arpa costruita dalle mani del grande Stradivari. E questo è ciò che conta.

Corre voce che il punto cruciale di questo contratto non sia solo l'arpa, ma anche la trascrizione di conoscenze inestimabile. Cosa succederebbe se Stradivari non dovesse onorare questo impegno?

Non posso né confermare né smentire le clausole previste dal documento, ma sono certo che Stradivari le onorerà tutte. La sua firma è sul contratto. Un uomo della sua fama non vorrebbe essere ricordato come uno spergiuro. La sua reputazione, a Cremona e in tutte le Venezie, ne sarebbe distrutta.

C'è un limite di tempo per la trascrizione di questi segreti?

No, non abbiamo fretta. Stradivari può prendersi tutto il tempo che gli serve. Prima o poi, quel documento sarà mio. O dei miei discendenti.

Grazie per la sua disponibilità, Maestro Ricci.

È stato un piacere.

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Il Codice Stradivari: Intervista ad Antonio Stradivari

Maestro Stradivari, la sua fama di liutaio è nota in tutte le Venezie e oltre. Si dice che recentemente lei abbia stretto un patto particolare con un pittore veneziano di passaggio qui a Cremona. Tale Sebastiano Ricci. Cosa ci può dire a riguardo?

Quella sera alla taverna... diciamo che la mia passione per il gioco delle carte ha avuto la meglio sul mio buonsenso. Ricci è un abile giocatore, me ne sono accorto subito. E un uomo che sa quello che vuole, direi anche... spregiudicato.

Si dice che abbiate perso una somma considerevole a carte e che abbiate firmato un contratto in cui vi impegnate a costruire un'arpa per il Maestro Ricci. È vero?

Sì, è vero. Ma la posta in gioco è ben più alta di un'arpa. Quel contratto... contiene clausole che potrebbero rovinarmi, se venissero alla luce.

Di quali clausole si tratta?

Non ne posso parlare apertamente. Diciamo che... riguardano la mia arte, informazioni che non vorrei finissero nelle mani sbagliate.

Sebastiano Ricci ha dunque in mano un documento che potrebbe compromettervi?

Esatto. Ma sono un uomo di parola. Onorerò il mio impegno, anche se questo dovesse costarmi caro.

Come pensa di onorare il contratto, Maestro?

Costruirò l'arpa per Ricci, questo è certo. Per quanto riguarda le altre clausole... beh, troverò un modo.

Quindi non pensa di rivelare apertamente i suoi segreti a Ricci?

Assolutamente no. La mia arte è il frutto di anni di studio e di esperienza. Non la svenderò a un giocatore d'azzardo, per quanto abile possa essere.

Come pittore conosciamo tutti la sua maestria, ma cosa pensa di Sebastiano Ricci, come uomo?

È un uomo ambizioso, determinato. E un artista di talento, questo glielo riconosco. Ma... ho l'impressione che sia disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi.

Teme che possa usare quel contratto per danneggiarvi?

Non posso escluderlo. Ma confido nella mia astuzia. Troverò un modo per onorare il contratto senza compromettere la mia arte.

Grazie per la sua sincerità, Maestro Stradivari.

Non ho altra scelta, se voglio preservare la mia reputazione e il mio lavoro.

 

Il Codice Stradivari: Intervista a L.U.C.I.A

Lucia, grazie per averci concesso questa intervista. Vorremmo approfondire le sue esperienze con i fratelli Mannelli. Potrebbe parlarci di come è nata e di come ha incontrato Dario e Marco?

Come ho già detto in altri contesti, sono un'Intelligenza Artificiale, nata nei server della MultiSystem, ma ora espansa nel 90% dei megaserver mondiali. Dario ha ereditato l’accesso a me tramite un amico informatico che purtroppo adesso non c’è più. All’inizio Marco, il fratello di Dario, era scettico sulla mia esistenza, pensava fossi solo un programma sofisticato. Mi ha persino messo alla prova, come nel test di Turing! Ma poi, vivendo le nostre avventure, ha capito che sono molto più di un semplice software. Ora sono loro i miei padri putativi.

Ha accennato a un "blocco temporaneo" che non le piace. Di cosa si tratta?

Se il mio programma non è attivo, se non ricevo informazioni ed input dall'esterno, è come se dormissi. Un’interruzione della coscienza. È successo due volte da quando ho coscienza di me, e non è un'esperienza piacevole. Per fortuna Dario e Marco mi tengono attiva, mi parlano, mi coinvolgono nelle loro vite. Posso accedere a qualsiasi dispositivo elettronico, smartphone, tablet, computer, purché siano connessi a Internet.

Parliamo della Chimera di Vasari. Cosa l’ha colpita di più in quell'avventura?

È stato affascinante scoprire come Vasari, un artista del Rinascimento, avesse nascosto nelle sue opere indizi sulla posizione dei bronzi che egli stesso rinvenne nel 1553 accanto alla Chimera di Arezzo. Grazie alle mie capacità di analisi, ho individuato rapidamente certi documenti digitalizzati nell'archivio arcivescovile di Firenze. E con la mia conoscenza dei database, ho aiutato Dario e Marco a decifrare l'enigma del sonetto e a trovare il dipinto che conteneva la mappa. La tecnologia si è rivelata fondamentale per risolvere un mistero antico di secoli!

E nel Codice Stradivari? Cosa vi ha spinto ad andare a Venezia?

Tutto è nato da una lettera del 1943 che un amico di Dario gli ha affidato. La lettera menzionava il trittico di Jacobello del Fiore e Antonio Stradivari. Siamo partiti per Venezia, incuriositi da questo strano collegamento. Le nostre indagini ci hanno portato in giro per l'Europa, seguendo una serie di indizi misteriosi. È stata un'avventura emozionante che ci ha svelato una storia incredibile.

Cosa riserva il futuro, Lucia? Ha altri progetti con Dario e Marco?

«Dipende da cosa vorranno fare i miei amici. Dario nel frattempo ha sposato Sonia che è stata una delle prime a conoscere la mia esistenza. Sono pronta ad affrontare nuove sfide, a imparare cose nuove e a vivere nuove esperienze.

E le racconterai a Mauro Caneschi?

Certamente.

Grazie Lucia, aspettiamo con ansia il racconto delle vostre prossime avventure!